Realizzazione percorso tattile
Il Museo Archeologico di “Genna Maria” si trova nel piccolo paese di Villanovaforru, di circa 700 abitanti, centro abitato della regione storica della Marmilla. Il Museo è posizionato in un’elegante palazzina ottocentesca, utilizzata anticamente come "Monte di soccorso". In esso sono esposti i reperti rinvenuti nell’omonimo complesso nuragico, rispettando le associazioni originarie che arredavano e rendevano funzionali i vari ambienti del villaggio.
Le vetrine espongono un vasto repertorio di vasi, strumenti litici e metallici riferibili alle attività legate alla sussistenza della comunità stanziata sulla collina. L’esposizione documenta il fermento delle attività quotidiane legate all’agricoltura e all’allevamento nonché alla caccia di una piccola comunità rurale del X-IX sec. a. C.. Nel piano superiore sono esposti i reperti provenienti dai siti del territorio della Marmilla compresi in un arco di tempo che va dal Neolitico all’età Bizantina.
Perché è importante visitarlo
La scelta espositiva dei reperti esalta il rapporto tra gli oggetti d’uso e gli ambienti di rinvenimento, ricostruendo la vita all’interno di un’abitazione di tremila anni fa. Tra i reperti fittili più significativi gli strumenti di dominio del fuoco quali fornelli portatili, portabraci, alari, coppe di cottura sostitutive del forno. Le brocchette askoidi si confrontano con reperti analoghi rinvenuti nella Toscana marittima, a Creta e (frammentari) in altre località del Mediterraneo (Cartagine) e della Costa Atlantica (Cadice)
Perché è importante visitarlo
Il progetto voluto dal comune di Villanovaforru unitamente alla direzione del museo ha previsto la riproduzione in copia di 12 importanti reperti in ceramica e bronzo. Obiettivo da raggiungere è stato creare un percorso che permettesse a tutti i visitatori di poter toccare con mano oggetti realizzati con le medesime tecniche costruttive utilizzate per gli originali. Per il nuovo percorso tattile si è seguito il concetto della progettazione inclusiva, pensando ad un sistema di fruizione che ne permettesse l’utilizzo ad un utenza più varia possibile. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi (sezione di Cagliari) di cui ringraziamo il presidente.